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Stampa firmata o non firmata di Enki Bilal: Sarajevo 2014.
Immagine che illustra i 100 anni dell'attentato contro l'arciduca Francesco Ferdinando, erede dell'Impero austro-ungarico. Bilal commemora anche il martirio della capitale bosniaca che ha subito 3 anni di assedio nel 1992 e 1995 durante la guerra fratricida che ha diviso la ex Jugoslavia alla fine del XX secolo. È da notare che il nome di Sarajevo è anche presente in bosniaco (Capajebo).
Supporto: carta velina spessa.
Anno: 2014
Dimensioni: 50 x 70 cm
Esistono due versioni di questo manifesto:
- Manifesto non firmato
- Manifesto firmato
Enki, nato Enes BILAL nasce a Belgrado, nell'ex Iugoslavia. Ma è a Parigi, che raggiunge con tutta la sua famiglia, nel 1960, che nasce la sua passione per il disegno. A 20 anni, fa i suoi primi passi a Pilote, rivista di fumetti che ha permesso la nascita di un'intera generazione di disegnatori. Qui incontra Pierre Christin, sceneggiatore dei Valerian de Mézières, con il quale crea i suoi primi grandi fumetti, tra cui Les Phalanges del'Ordre noir (1979)<i> e La Partie de Chasse (1983). Anche se collabora ancora con altri, Bilal assume, a partire dagli anni '80, sia il disegno che la scrittura delle sue opere, come ad esempio per la Trilogia Nikopol. Allo stesso tempo, si avventura per la prima volta al cinema e realizza Bunker Palace Hotel. Gli anni '90 di Bilal sono intrisi di romanticismo, abbinati, tecnicamente, ad un uso generoso della guazzo. Il suo stile ne è fortemente influenzato. La Tetralogia del Mostro occupa gli anni 2000, così come il suo film Immortel Ad Vitam, che rappresenta, per quanto riguarda il cinema, una sorta di culmine del suo lavoro (sia narrativo che visivo). Influenzato dal decadimento del pianeta, inizia, con Animal'z, un ciclo ecologico nel suo proposito e molto purificato nella sua forma. È il primo beteista le cui opere vendute all'asta si strappano a prezzo d'oro, facendo di lui il legame tra fumetti e arte moderna.
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