Philippe BERTHET

(1956 )

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Philippe Berthet © Alexis Haulot pour Dargaud

Philippe Berthet © Alexis Haulot pour Dargaud

Philippe BERTHET è un autore franco-belga di fumetti.
Si dedicò molto presto al fumetto e si unì prima all'Académie de Saint-Gilles, poi all'Institut Saint-Luc, dove seguì i corsi di Claude Renard subito dopo il diploma. Ha iniziato la sua carriera con Antonio Cossu, Andreas e Philippe Foerster. Nel 1978, i compagni fanno il giro dei periodici ma nessuno riesce a inserirvi le sue opere...
Fu grazie a Cossu che Berthet riuscì a cominciare a pubblicare sulla rivista Spatial. Ottenne poi una pubblicazione su Spirou : Couleur Café.
All'inizio della sua carriera, si cimenta nel giallo, ma anche nel western o nella fantascienza. Il giallo, dove il suo design di classe e le inquadrature perfette fanno miracoli, proprio come le sue donne fatate, diventerà il suo genere preferito.
Ambienta le sue storie nella Hollywood degli anni '40 e può così affermare la sua tavolozza che non è senza fare eco, a livello letterario, a un James Ellroy. Saranno Il privato di Hollywood, L'occhio del cacciatore o ancora La signora, il cigno e l'ombra che segneranno questo periodo.
Negli anni '90, Sur la route de Selma, sceneggiato da Tome, afferma ancora il suo talento e la grandissima classe del suo disegno classico. Poi, ancora una volta, si dirige verso il western con Chiens de Prairie dove sono utilizzate le lettere di Calamity Jane a sua figlia. Ancora una volta, Berthet non sceglie la facilità per un racconto violento e molto profondo.
Dagli anni '90, parallelamente, Berthet fa emergere storie di "pin-up". La sua passione per questa declinazione del fumetto non è nuova, ma è il suo incontro artistico con Yann che farà nascere Dottie, in Pin-up per Dargaud. Collocando il primo periodo durante la seconda guerra mondiale, il racconto abbracciò più tardi la guerra fredda, permettendo così una vasta gamma di espressione visiva.
Declina poi l'idea della femme fatale con Les exploits de Poison Ivy, sempre con Yann, in avventure che guardano al lato dello spionaggio. Il tema è stato ripreso da Fred Duval in Nico per due volumi. Partecipa poi a XIII Mystery, a Ligne noire (antologia di eroine sexy) prima di affrontare il prequel di Largo Winch per La fortuna dei Winczlav su una sceneggiatura di Jean Van Hamme, sempre con tanto successo!